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Disoccupazione 2017: arriva l’assegno da 1300 euro al mese

La NASPI, la nuova domanda di disoccupazione per il 2018, è diventata ormai una pratica accessibile a tutti, molto semplice da richiedere, in seguito alla sua introduzione nel Jobs Act. Se, in ogni caso, non siete a conoscenza delle modalità di richiesta di tale sussidio, proveremo a chiarirvi un po’ il tutto.
Per prima cosa, tutte le persone che richiedono la Naspi devono certificare il proprio stato di disoccupazione in un Centro per l’Impiego prima di fare la domanda.


Tutti coloro che richiedono la Naspi devono rispettare però una serie di requisiti, come indicato nel Jobs Act. Prima di tutto la Naspi è riservata a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro e che appartengono alle seguenti categorie: dipendenti a tempo indeterminato o determinato di una Pubblica Amministrazione, operai agricoli a tempo indeterminato o determinato, apprendisti, personale artistico a tempo determinato, vittime di licenziamenti collettivi, lavoratrici che si sono dimesse per maternità o che sono state obbligate, lavoratori licenziati per motivi disciplinari.

Per poter inviare la domanda bisogna aver versato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti ed aver maturato almeno 30 giornate di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi.
Se bisogna richiedere la certificazione dello stato di disoccupazione, la persona può recarsi in un qualsiasi Centro per l’Impiego con la propria carta di identità e una copia del contratto di lavoro e fare la domanda, in tempo reale sarà stampato il foglio che certifica la disoccupazione.
Come viene calcolato però l’importo del sussidio di disoccupazione Naspi? basterà dividere il totale delle retribuzioni degli ultimi 4 anni per il numero 4,33: il disoccupato riceverà mensilmente il 75% di tale cifra se inferiore a 1.195 euro, ma in ogni caso la cifra non potrà mai superare i 1.300 euro al mese.

La durata della Naspi dipende dai contributi versati dal lavoratore negli ultimi anni, ma ha una durata massima di 2 anni, ovvero la metà dei quattro anni di contributi su cui viene fatto il calcolo per i requisiti e l’importo. Ovviamente il sussidio decade nel momento in cui il lavoratore trova un altro lavoro o percepisce tutte le giornate di indennità che gli spettano.

Per i lavoratori disoccupati è previsto anche un assegno di ricollocamento che corrisponde ad un buono per il pagamento dei servizi per l’impiego o delle agenzie per il lavoro al fine di aiutare i disoccupati nel reinserimento nel mondo del lavoro attraverso formazione o varie opportunità.

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